Avere relazioni interpersonali intime, stabili e durature è fondamentale per il nostro benessere psicologico e fisico, sperimentare in alcuni specifici momenti un certo grado di paura dell’abbandono fa parte della nostra esperienza normale di vita, quando questa paura diventa però pervasiva e immodificabile può diventare un problema.
La paura dell’abbandono è un sentire complesso, intenso e persistente di ansia e preoccupazione di essere lasciati o trascurati dalle persone significative che può influenzare profondamente le dinamiche relazionali della persona e il suo benessere emotivo.
La paura dell’abbandono può manifestarsi in diversi contesti: relazioni familiari, coppia, amicizia.
Il fenomeno si manifesta con ansia intensa, paura, bisogno di continue rassicurazioni e ipervigilanza dei segnali di possibile allontanamento del partner con ricerca di attenzione, conferme del valore della relazione e richieste di approvazione.
Il soggetto che ne soffre tende a controllare in modo compulsivo comportamenti ed emozioni dell’altro significativo con conseguenze sulla fiducia reciproca e sull’andamento della relazione.
L’origine della paura dell’abbandono può essere in una storia di separazione o perdita delle figure accudenti infantili o in relazioni caratterizzate da attaccamento insicuro nella storia evolutiva e affettiva in generale.
Esperienze di attaccamento insicuro consistono in relazioni in cui è presente rifiuto e trascuratezza o una storia di imprevedibilità della risposta del caregiver alle richieste di vicinanza del bambino o infine esperienze in cui si manifesta un comportamento disorganizzato, incoerente e spaventante del genitore. Gli schemi disfunzionali possono essere influenzati anche da relazioni stabili e significative successive all’infanzia purché siano presenti esperienze ripetute e traumatiche.
Conseguenze della paura dell’abbandono
La paura dell’abbandono è spesso correlata a una bassa autostima dal momento che le esperienze di abbandono, instabilità o rifiuto hanno contribuito a costruire un’immagine di sé come indegna d’amore, attenzione e cura. L’immagine di sé è complessivamente negativa e vi può essere mancanza di fiducia nella capacità di affrontare la vita in modo autonomo.
Possono manifestarsi aspettative irrealistiche riguardo alla disponibilità e alla dedizione del partner, con richieste di impegno costante che mette a dura prova l’autonomia e la libertà dell’altro.
La paura dell’abbandono può portare a comportamenti possessivi di eccessiva gelosia con costanti richieste di conferma d’amore e controllo del partner con attenzione selettiva ai comportamenti che suscitano dubbi sul suo amore.
In individui con paura dell’abbandono si possono generare comportamenti di dipendenza affettiva caratterizzata da paura della solitudine, richiesta di conferme, autostima legata all’andamento delle relazioni, tendenza a mantenere una estrema vicinanza fisica ed emotiva con il partner, sacrificio dei propri obiettivi a favore di quelli del partner, permanenza in relazioni che generano sofferenza e danno con possibile violenza fisica e verbale.
La dipendenza affettiva può essere accompagnata da una costante necessità di approvazione e accettazione. L’individuo può cercare in modo ossessivo di soddisfare le aspettative del partner per evitare il rifiuto.
In un rapporto fusionale di questo tipo può esservi perdita del senso della propria identità con mancanza di scopi personali.
Questa paura può portare all’opposto a isolamento relazionale con incapacità di instaurare relazioni intime nel timore spesso inconsapevole di soffrire per la perdita, questo può condurre all’evitamento delle relazioni o a uno scarso coinvolgimento emotivo in esse.
Le persone che manifestano questa paura potrebbero avere difficoltà nella comunicazione dei propri bisogni e desideri per paura del rifiuto che portano a incomprensioni e fraintendimenti.
Come superare la paura dell’abbandono
- Prima di tutto diventarne consapevoli e accettare questa paura come parte di se stessi degna di attenzione, compassione e rispetto.
- Esplorare le radici di questa paura ripensando alla propria storia di attaccamento con i genitori e al tipo di relazione con essi, in questo caso può essere d’aiuto un percorso psicoterapeutico che consenta di individuare schemi relazionali disadattivi.
- Evitare l’autocritica e la critica, considerare le esperienze relazionali con gentilezza e compassione verso se stessi e nei confronti dei propri genitori.
Incolparsi della propria paura dell’abbandono non farebbe altro che confermare l’immagine negativa di sé.
I genitori tendono a fare il loro meglio ed è bene non accusarli nel corso di questo processo, si tratta di capire se hanno avuto loro stessi una storia traumatica che giustifichi il loro comportamento in modo da poterli eventualmente perdonare, sentendosi accomunati da un destino comune. Lo stile di attaccamento viene infatti trasmesso da una generazione all’altra. - Costruire relazioni sane, la persona con problemi di abbandono ha la tendenza a scegliere partner che confermano i suoi timori.
- Sperimentare momenti di solitudine, portare l’attenzione alle proprie sensazioni ed emozioni in questa condizione e imparare ad apprezzare il tempo trascorso da soli senza sentirsi abbandonati o indesiderati.
- Lavorare sulla propria autostima riflettendo sui propri punti di forza, i propri successi e sulla definizione di scopi personali a lungo e breve termine.
Psicoterapia
Un percorso psicoterapeutico consente di ripercorrere la propria storia di attaccamento e di relazioni affettive e connettere il proprio sentire attuale con esperienze antiche che determinano la tendenza a mettersi in relazione in modo disfunzionale a causa di una eccessiva paura dell’abbandono.
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Dr Marina Ugolini
Bibliografia
I disturbi di personalità – Modelli e trattamento – Dimaggio, Semerari
La dipendenza affettiva – C. Guerreschi
Psicoterapia dell’età evolutiva – Furio Lambruschi
Trattamento cognitivo-comportamentale del disturbo borderline – Marsha Linehan