Elogio del limite

Elogio del limite tra accettazione e superamento

Marina Ugolini
184 pagine
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Elogio del limite tra accettazione e superamento

Un percorso di consapevolezza tra imperfezioni e sfide verso l’autenticità

Questo libro ha come spunto alcuni articoli che ho scritto nel corso del tempo, a partire da questi e dal lavoro con i miei clienti ho pensato di ampliarli, svilupparli e costruire un possibile percorso che potesse in qualche modo contribuire al benessere delle persone e potesse essere uno stimolo alla trasformazione creativa di sé.

La parola limite evoca un continuo incrociarsi e sovrapporsi e distinguersi di significati tra confine e imperfezione, tra superamento e accettazione, tra conosciuto e ignoto, tra trasgressione e sfida, tra umanità e onnipotenza, tra ostacolo e superamento.

Il limite rappresenta un ostacolo, un confine, una demarcazione che delimita ciò che è noto, sicuro e accettabile da ciò che è ignoto, rischioso o proibito.

Il limite affascina, spaventa, può attrarre o respingere.

Quando considerato come un confine da superare, il limite può diventare una sfida e un'opportunità per crescita e progresso, può stimolare la curiosità e il bisogno di conoscere, vedremo come l’essere umano sia predisposto geneticamente all’esplorazione e alla scoperta e come le esperienza e di vita possano interferire con questa propensione.

L’imperfezione umana è un concetto intrinsecamente legato alla natura dell’essere umano che è incompleto, fragile, lacerato. L'imperfezione umana è una realtà intrinseca dell'esistenza, di fronte alla quale siamo talvolta ciechi o annichiliti, che coinvolge tutti gli aspetti della vita e mostra infinite sfaccettature; riconoscerla, accettarla e lavorare per migliorarsi continuamente, senza aspirare alla perfezione assoluta è il compito al quale ognuno di noi è esposto.

Accettare il limite intrinseco della natura umana sembra consentire al soggetto di aprirsi al mondo con curiosità ed empatia e di uscire dal confronto, dalla prestazione, dal perfezionismo, dalla cieca onnipotenza. L’accettazione del proprio limite temporale, conoscitivo, biologico, fisico, emotivo, della possibilità di controllare il mondo sociale e relazionale, conduce al contatto con la nostra essenza.